E così, alla fine sono riuscita ad andare in vacanza anche io. Dopo aver fatto una valigia di corsa (riempiendola con cose che già so che userò per metà), sono salita sul treno da Termini e dopo 3 ore e mezzo ero in Veneto. Già è il terzo anno che vengo a Feltre. Approfitto dell’ospitalità di Loretta per staccare un po’ da tutto. In questa cittadina deliziosa tutto sembra funzionare alla perfezione e essere facile, veloce, funzionale e moderno, nonostante l’aspetto da tipico paese ai piedi delle Dolomiti, con le case del centro storico che testimoniano un passato diviso tra Serenissima e Impero Asburgico, e le campane del Duomo, che segnano le ore di un tempo che qui sembra perennemente sospeso.

Feltre-Dolomiti-Veneto

Appena scendi dal regionale da Padova senti uno stacco nettissimo tra quello che ti sei lasciato alle spalle e il posto dove sei arrivata. L’aria è pulita, chiara, frizzante e rigenerante. Le cime delle montagne che circondano la cittadina, sono una palizzata naturale che svetta verso un cielo azzurrissimo, che contribuisce a creare quella sensazione di pausa e di distanza dal mondo. Qui dormo incredibilmente fin dopo le 10 (non è poco per un’insonne irrecuperabile come me!), grazie anche alla complicità dei ‘balconi’ – come chiamano le imposte i feltrini – che oscurano totalmente la stanza e dei temporali mattutini, mai mancati da quando sono arrivata. Insomma, è il posto ideale per rilassarsi e respirare e la posizione è strategica per gironzolare un po’. Il territorio è una trama fitta di città storiche, paesini e frazioni, paesaggi incantati, vette innevate, vallate mozzafiato e… specialità culinarie ovviamente!

Feltre-Misurina-Dolomiti

Come in ogni terra di confine, la cucina locale è un favoloso pot pourri, soggetto a scambi e adattamenti culturali. La cucina tradizionale si basa sulla semplicità e la genuinità dei prodotti di montagna e accanto a quelli tipici, puoi trovare piatti e pietanze frutto di contaminazioni strettamente legate a continuità geografiche e trascorsi storici. Il che, come potete immaginare, non potrebbe rendermi più felice.

Feltre-Dolomiti-Veneto-Venezia

Venezia e il Mediterraneo sono vicinissimi, come lo sono Mitteleuropa, Pannoia, Dalmazia e Balcani. Così, quando ti siedi in un locale, il menù che ti trovi davanti sembra spesso quello di un ristorante di Babele. Sopressa “cò l’aseo”, pastin, pasta e fasioi, risi e bisi, sarde in saòr e fegato alla veneziana… goulaschsuppe, spetzle, weiss würstel, roestinken, crauti e salsa bernese… apfelstrudel, prekmurska gibanica e cevapcici. E poi ovviamente ci sono i vini e le grappe, che è d’obbligo assaggiare.

E’ stato un anno pesantuccio per me, sia dal punto di vista professionale che da quello personale, e avevo decisamente bisogno di una parentesi felice, per testa, cuore e pancia. Una parentesi di cui prometto di raccontarvi le cose più appetitose. Stay tuned!

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