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Hanno una forma sinuosa e riccioli biondi, e gli ingredienti semplici ne celano l’origine nobile. I Giglietti di Palestrina, devono infatti il nome alla caratteristica forma a giglio, simbolo araldico della dinastia dei Borbone di Francia ed ha una storia che affonda le sue radici nella gastronomia parigina del ‘600. L’influente famiglia principesca Barberini che controllavano anche il territorio palestrinese, dopo la morte di Urbano VIII (zio di Taddeo Barberini, principe di Palestrina), per sfuggire all’ostilità del nuovo papa, si rifugiò alla corte di Luigi XIV, portandosi dietro tutta la corte, compresi cuochi e pasticceri, che rimasero incantati da quel dolce a forma di giglio – simbolo del Re Sole – di soli farina, zucchero e uova. Una volta tornati in patria, i pasticceri dei Barberini continuarono a preparare i biscotti, facendoli diventare nei secoli il dolce più caratteristico della cucina locale.

La bontà del Giglietto è stata riconosciuta anche da Slow Food: ad Agosto 2014 è stato creato un presidio e il biscotto fa ormai parte delle bontà contraddistinte dalla famosa chiocciolina, simbolo internazionale di genuinità e tradizione.

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Dal 1998 Palestrina dedica a questo dolce una sagra annuale, che quest’anno si è tenuta questo week-end. Sono andata a fare un giro, accompagnata da un mio amico del posto, che ho assillato fino allo sfinimento per avere la ricetta. Il Giglietto non lascia scampo: come i pasticceri dei Barberini mi sono innamorata del biscotto e ho dovuto provare a rifarlo. Armata di santa pazienza, stamane mi sono svegliata presto e ho messo le mani in pasta. Il risultato è stato discreto, ma non mi posso lamentare: nonostante la semplicità degli ingredienti e la breve cottura, la lavorazione del Giglietto richiede una manualità particolare, tramandata all’interno di alcune famiglie palestrinesi che ormai portano avanti la produzione.

Sono divini inzuppati nel latte (mi devo fidare di quello che mi dicono, non bevendone), ma anche come dolce secco da gustare insieme ad un calice di vino rosso a fine pasto. Riponeteli in buste di plastica, dopo averli fatti raffreddare: resteranno incredibilmente fragranti per almeno due settimane!

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Giglietti di Palestrina

Ingredienti

    Tipo di ricetta: Dolce
    Preparazione:
    Cottura:
    Tempo Totale:

  • 3 uova
  • 250g zucchero
  • 250g farina
  • 1 limone biologico
  • zucchero a velo

Procedimento

  1. Grattare la scorsa del limone e tenetela da parte. In una ciotola lavorate le uova e lo zucchero con una frusta elettrica, fino ad ottenere un composto spumoso.  Incorporate quindi la scorza del limone e, gradatamente, la farina. Continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto uniforme.
  2. Per dare la caratteristica forma al biscotto: con le mani ben infarinate, prelevate una quantità di impasto (1 cucchiaio abbondante) e lavoratelo a forma di serpente. Dividetelo in 3 segmenti uguali, e su una teglia coperta da carta forno affiancatele e unitele da un capo, allungando le punte dell’altro per ottenere il giglio.
  3. Distanziate accuratamente i gigli ed infornate in forno caldo a 180° per 15 minuti circa. Attenzione! I biscotti devono rimanere piuttosto pallidi!
  4. Lasciateli raffreddare e spolverateli con lo zucchero a velo.

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