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Con le agende ho un rapporto di odio e amore. Ogni tanto ci provo a comprare una. Perché sono letteralmente innamorata dei prodotti da cartolibreria… del profumo della carta nuova, delle gomme e dell’inchiostro che, nell’era dei fogli elettronici e del digitale, si incontrano sempre meno. E anche perché, avere un’agenda nuova, da riempiere e in cui programmare ordinatamente progetti e cose da fare, da quella sferzata energica di ogni nuovo inizio e un senso di concretezza, di controllo. E’ un senso di speranza e ottimismo, di voglia di fare, di operosa produttività. Ti sembra quasi che una volta scritte e messe in lista, le cose già siano fatte per metà.

Però c’è anche l’atro lato della medaglia. Un lato fatto di correzioni e rinvii. Perché la vita a volte ti scombussola i piani e ti costringe a ricordare che tra il dire – e lo scrivere – e il fare, c’è di mezzo il mare. Che non puoi controllare nulla, che sei stato troppo ottimista e che hai preteso troppo. Da te e dagli altri. Allora tracci la famosa riga sul foglio, e facendo un bilancio delle caselle sbarrate e quelle vuote, resta quel senso di disappunto per dover spostare e posticipare le cose. Un pizzico d’ansia per quelle che si accavallano e accumulano, e di frustrazione personale, per i punti che non sei riuscito a spuntare e per non esser riuscito a tener fede a una tabella di marcia così perfetta che sembrava impossibile non rispettare.

Ho fatto lo stesso quando ho iniziato questo blog. Avevo in mente un preciso progetto editoriale. Avrei esplorato posti nuovi, raccontato di quelli conosciuti nei week-end e nei viaggetti che la mia alma gitana mi porta a fare di tanto in tanto. Cucinato e fotografato i piatti di giorno, regalandomi piacevoli pause dalle altre attività lavorative, scritto i post e lavorato le immagini di sera. Così da avere, quotidianamente, una ricetta e una storia nuova. Però, come direbbe Daniele Silvestri “le cose non vanno mai come vuoi tu, anzi è più facile cambino, ancora di più”. Gli impegni si mescolano, cambiano forma (e lievitano!) e sfuggono al controllo, soggetti ad una strana e illogica forza centrifuga. Ci sono gli imprevisti, spiacevoli e piacevoli, e non c’è casella, calendario e agenda che tenga.

Ho quindi rallentato il ritmo dei post. Mio malgrado, perché adoro Glocal Taste (e anche perché quando non controllo qualcosa non reagisco proprio benissimo!). Però so anche che non si pecca di eccessiva accondiscendenza verso se stessi, se si tiene presente che la cosa importante, quando una cosa non va come si vuole, è sapere di aver dato il massimo per raggiungere il risultato programmato e sperato.

Fino a settembre il ritmo dei post sarà un po’ ‘apatico’. Per via degli altri impegni che ho, della mini vacanza che farò (tra una settimana!!!), ma anche perché ho bisogno di allentare un attimo il ritmo per fare il punto della situazione. Della mia vita, come del blog. Per fare dei piccoli cambiamenti, aggiustare il tiro e riorganizzare la rotta. Da settembre tornerò ad assillarvi con maggiore frequenza.

Nel frattempo, a voler tirare una riga sul conto del mio blogghetto, non posso lamentarmi. Glocal Taste ha un numero di visite quotidiane in crescita, provenienti da ogni parte del mondo. Mi arrivano continuamente vostri messaggi di apprezzamento e solo su Facebook, la fan page ha superato (dati di oggi) i 1950 fan in meno di 4 mesi (e senza ricorrere agli adv del social)!

Quindi, anche con qualche piccolo sconvolgimento di programma e se so che c’è ancora parecchio da fare (e diverse parti da sviluppare), mi ritengo soddisfatta e felice.  Anche perché fuori di qui, finalmente, sto facendo cose lavorative che mi piacciono, anche se mi assorbono quasi totalmente.

Direi che sotto queste considerazioni, una ricettina di quelle mie, che nascono come un esperimento, partendo magari con una certa idea e finiscono con una leccornia inaspettata, ci sta a puntino. Eccovi allora gli involtini di melanzane con riso, al pesto di melanzane e porcini.

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L’intenzione era di provare una variazione degli involtini di cui vi ho parlato QUI, e condire la pasta con i porcini anziché con il pomodoro semplice. La confezione di tagliolini che avevo comprato (il giorno prima) al supermercato era però “abitata” da simpatiche farfalline. Sbuffando con disappunto per l’inconveniente, ho aperto il frigo, in cerca di un’alternativa veloce quantomeno per nutrirmi a pranzo. Ho visto il barattolino di pesto di melanzane dell’altro giorno (trovate la ricetta QUI) e mi si è accesa una lampadina.

Avevo i porcini raccolti il giorno prima in montagna, ma anche una confezione di quelli essiccati va benissimo. A fine pasto mi sono leccata i baffi e risollevato l’animo: quando si lascia un porto, non sempre si arriva dove si vuole. L’importante è avere fiducia e mollare gli ormeggi.

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Involtini di Melanzane con Riso al pesto e porcini

Ingredienti

    Tipo di ricetta: Primo
    Preparazione:
    Cottura:
    Tempo Totale:

    Porzioni: 4

    • 2 melanzane grandi
    • 10 cucchiai di riso Carnaroli
    • porcini (freschi o essiccati)
    • 2 cucchiai di pesto di melanzane
    • 2 tazze di farina “00”
    • parmigiano grattugiato q.b.
    • 15 pachino
    • 1 cucchiaino di za’atar
    • olio evo
    • sale
    • peperoncino
    • erbetta

    Procedimento

    1. Togliete la buccia alle melanzane e tagliatele, verticalmente, a fette di circa 5mm. Passatele nella farina da entrambi i lati e friggetele nell’olio bollente. Lasciatele scolare e raffreddare su carta assorbente e preparate il condimento.
    2. In una padella antiaderente, preparate un soffritto con aglio, olio e peperoncino. Aggiungete i porcini tagliati a pezzetti (se sono quelli essiccati, lasciateli rinvenire in poca acqua tiepida per una mezz’oretta) e lasciateli cuocere.
    3. Lessate il riso, scolandolo al dente e conditelo in una ciotola con un cucchiaio di pesto e i porcini.
    4. Preparate gli involtini, mettendo un cucchiaio di riso condito per fetta di melanzana. Arrotolateli e adagiateli ordinatamente in una teglia da forno.
    5. Da parte, tagliate a specchietti i pachino e conditeli con olio, sale, za’atar e l’erbetta sminuzzata. Usateli per condire la superficie degli involtini e spolverate con del parmigiano grattugiato.
    6. Infornateli quindi a 250°C, per 15 minuti.

    Consigli, eventuali, varie

    Se volete restare leggeri, grigliate le melanzane invece che friggerle!

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