Mia madre è di Serrone. E’ il paese del volo libero, degli uliveti argentati, del cesanese d.o.c. e delle case di montagna fatte di pietra e legno. Il paese del calore umano e delle parentele di infinitesimo grado (ma più vere di quelle strette che trovi altrove), delle donne anziane vestite di nero, con kilometriche trecce raccolte sulla testa da forcine di osso. E’ il paese della mia nonna adorata, della mia infanzia, di paesaggi e tramonti mozzafiato… e della ‘ciammella serronese’!
E’ una ciambella, vero. Ma non è dolce. O meglio, è qualcosa a metà tra il dolce e salato.
E’ un prodotto tipico della cucina del posto, dal sapore semplice e antico, che si mangia la domenica di Pasqua. Il suo non essere né carne né pesce la rende duttile e perfetta con salumi e formaggi, ma anche con cioccolata, miele o marmellate. Oltre ad essere l’elemento fondamentale della colazione pasquale era in passato anche un simbolo di agiatezza sociale: si narra che gli uomini più abbienti, recavano in dono la ciammella quando andavano a “pete” (dal latino “chiedere”) la mano delle future spose. La ciambella rappresentava, infatti, un simbolo di agiatezza sociale. Era l’emblema del prestigio economico, ma anche uno spuntino perfetto per ogni evenienza: i serronesi che lavoravano nei campi, infilavano la corona commestibile a mo’ di bracciale, mordicchiandola quando la fame si facevano sentire.
E’ un dolce/salato pasquale, ma la sua bontà ha contribuito a diffonderne il consumo e la commercializzazione. La si può trovare anche in altri periodi dell’anno e se capitate in zona e volete provarla, non dovete far altro che fermarvi al Bar Lazio, una pasticceria storica del comune ciociaro, dove il titolare, Franco Terenzi, ancora impasta le ciammelle seguendo la ricetta originale tramandatagli dalla sua bisnonna, per poi bollirle in una gigante cottora, il tegame di rame che veniva usato per cuocere le pietanze sul fuoco.
Ingredienti
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Tipo di ricetta: Dessert
- 1 kg di farina
- 6 uova
- 2 cucchiai di zucchero
- 1 panetto di lievito sciolto in mezza tazza di acqua tiepida con un po’ di sale sciolto
- 1 bicchiere e mezzo di olio
- 1 cucchiaino di sale
- anice
- limone
- acqua q.b
Cucina: ciociara
Procedimento
Lasciar lievitar al riparo di correnti d’aria, fino al raddoppiamento del volume. Dividere l’impasto in porzioni uguali, da cui formerete le ciambelle. Con un coltello affilato o con delle forbici, fare degli intagli sulle ciambelle. Mettere nel pentolone di acqua calda (non deve bollire), scolarla e poi in forno 150-160° per 40′.