porcacchia

Penso che la Portulaca (Portulaca oleracea) sia una delle migliori erbe alimurgiche. Conosciuta nei vari dialetti come porcellana, porcacchia, erba grassa, erba dei porci ecc… è una pianta grassa infestante che cresce praticamente dappertutto, resistente e bisognosa di pochi nutrienti e acqua, vive anche in terreni poco ricchi ed aridi (figuriamoci nei nostri orti).

Questa meravigliosa pianta ha pochissime calorie e grassi, ma in compenso è ricca di fibre, minerali e vitamine. Contiene più omega-3 (gli acidi grassi che prevengono le malattie cardiovascolari) di qualsiasi altro vegetale, è una pianta diuretica, rinfrescante, depurativa e soprattutto antiscorbutica, tanto che la portavano i marinai sulle navi. E’ tra le piante più ricche di beta-carotene, oltre che di vitamina C, B1, B2, B3, B6 e provitamina A, contiene carboidrati, proteine e sali minerali quali calcio, ferro, sodio, fosforo, potassio, manganese e acido ossalico.

Già gli Egizi apprezzavano la Portulaca come ortaggio e pianta officinale e, raccolta allo stato spontaneo o talvolta coltivata, viene consumata da tempi remoti nelle regioni mediterranee.

Ha un sapore salato e acidulo molto particolare simile a quello del limone (proprio perchè contiene vitamina C), può essere consumata cruda, sola o assieme a pomodori e porri, come insalata, o cotta per preparare zuppe o frittate o fritta in pastella. I boccioli ed i rametti tagliati a pezzettini possono essere conservati sottaceto o in salamoia e usati al pari dei capperi.

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Portulaca in salamoia

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Portulaca in salamoia

Nella cucina napoletana viene usata insieme alla rucola. Rucola e pucchiacchella non possono mancare in ogni buon insalata, mentre nella cucina romana la portulaca, o meglio porcacchia, è parte del misto di insalate varie consumate crude con il nome di misticanza. Noi abbiamo voluto rispettare entrambe le tradizioni e dopo aver raccolto le insalate da taglio del nostro orto (componente essenziale la Cicoria Zuccherina di Trieste) e la rughetta selvatica che ormai ci cresce spontanea dappertutto, abbiamo usato le foglie carnose della porcacchia, gli steli più teneri, e i boccioli dei fiori in formazione ed aggiunto un pizzico di origano. Ne è uscita una portata a dir poco eccezionale: appetitosa e rinfrescante!

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