Gli antichi Greci la usavano per curare i postumi della sbronza, secondo i Celti dava coraggio ai guerrieri per affrontare i nemici in battaglia, i romani la consideravano un rimedio miracoloso contro tristezza e malumore e Plinio la chiamava Euphrosinum “perchè rende l’uomo euforico, felice e contento”. Persino Parkinson (sì, quello legato alla brutta malattia) la raccomandava per scacciare brutti pensieri e malinconia. Che ne basti un decotto per risvegliare gli spiriti vitali e rafforzare la voglia di vivere non è scientificamente testato, ma di sicuro, la borraggine è una delle erbe spontanee che meglio delizia palato e stomaco. E si sa, quando la pancia è contenta, tutto funziona meglio!
La mia dopo il pranzetto di oggi, oltre che contenta, era bella piena! Altro che digiuno quaresimale! Stamattina ho colto 4 rami della suntuosa nuvola verde-blu/viola che è spuntata già da un po’ nel nostro orto, l’ho messi in un vaso di vetro, e verso l’ora di pranzo ho improvvisato un risotto con i fiori e le foglioline più tenere, e utilizzando anche i funghi dormienti (meritano da soli un post a parte) raccolti sabato da papà. E’ venuto fuori un primo piatto niente male, mentre con le foglie più grandi ho fatto un contorno di frittelle semplicemente divine.
Ingredienti
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Tipo di ricetta: Primo piatto
- 320 gr di riso carnaroli
- 200 gr di funghi
- 2 manciate di foglie tenere di borragine
- 1 cipolla fresca
- 1 arancia
- erba cipollina
- parmigiano reggiano
- 80 gr burro
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- brodo vegetale qb
- olio evo
- sale
Cucina: Italiana
Porzioni: 4 persone
Procedimento
Preparate il brodo in un pentolino, lavate bene le foglie tenere della borragine, tenete i fiori da parte (in un recipiente colmo d’acqua per non farli appassire) e tagliate i funghi puliti in pezzi di media grandezza.
In una padella, preparate un soffritto con aglio, olio e peperoncino e fatevi cuocere quasi completamente i funghi a cui aggiungerete un pizzico di sale.
Tritate la cipolla e fatela appassire nel burro in una pentola o in una padella capiente. Aggiungete il riso, fatelo tostare e sfumate con il vino bianco. Unite la borragine ed una parte del brodo, fino a coprire il tutto. Aggiungete gradatamente il brodo rimasto, mescolando continuamente, fino alla completa cottura del riso. Non serve salare: il brodo e il parmigiano insaporiscono sufficientemente il riso. Nel mentre grattugiate la buccia dell’arancio e mettetela da parte.
Poco prima della fine della cottura, aggiungete parte dei fiori, i funghi e un po’ di erba cipollina. Prima di servire, mantecare del parmigiano.
Per l’impiattamento, l’ideale sarebbe servirsi di un coppapasta, ma a casa mia pazientano a malapena il tempo necessario per lasciarmi fare una foto al piatto. Comunque, decorate le scaglie di parmigiano, la scorza grattugiata dell’arancia, i fiori rimasti e un paio di fili di erba cipollina.