Non bevo latte da secoli ormai. Ci sono pochissime cose che non mi piacciono e il latte è una di quelle. Mangio i derivati, anche se non dovrei perché sono intollerante (ma come si fa a resistere ai formaggi?), ma il latte non mi piace e basta. Finito di prendere il biberon ho iniziato ad odiarlo.

Quando ero piccola però andavamo spesso da una sorella di mio nonno che aveva una fattoria. L’avrei guardata per ore fare le sue faccende e accudire le bestie pezzate, ma la parte che adoravo di più, era la mungitura. Si sedeva su un piccolo sgabello a tre piedi dal lato delle mucche, metteva un secchio di latta sotto ognuna delle sue “piccoline” e iniziava a spremere le mammelle, con un gesto che era quasi un rito. Mi ha fatto provare più di qualche volta, ma non sono mai riuscita a far uscire nemmeno una goccia del liquido bianco. Una volta finito poneva il contenuto in appositi recipienti di latta dal collo stretto, se li poggiava sulla testa, tenendoli con un braccio – e con l’altro poggiato in vita per mantenere l’equilibrio -, e uno ad uno li portava nel laboratorio vicino alla stalla. Poi prendeva un mestolo e me lo porgeva orgogliosa e fiera. Io ero una bambina molto timida e lei era una donna dolcissima. Come avrei potuto rifiutare? Quindi, non so come, riuscivo a trattenere i coniati di vomito che il solo odore del latte appena munto mi faceva salire, e mandavo giù il mestolo, sperando di riuscire ad ingoiarlo in un fiato.

Finite le visite a zia Antonia, non sono più riuscita ad avvicinarmi al latte, nemmeno da lontano. Questo vuol dire che non mangio panna montata, non bevo cappuccino, caffè macchiati, ciccolate calde, milk shake, frappè vari né smooties a base di latte. Della maggior parte di queste cose non sento affatto necessità, preparo cioccolate con l’acqua (no, non è lo stesso che con il latte, ma a mali estremi…!), faccio colazione con i cornetti senza latte né uovo (scaldati al forno sembrano meno tristi e cartonati) e quando arriva la bella stagione preparo smoothies (come vi ho detto qui) di frutta e verdura. Da quando produco lo yogurt in casa, ho trovato anche un rimedio per i frappè: aggiungo lo yogurt di kefir alla frutta.

L’altro giorno ho raccolto fiori di sambuco nel bosco dietro casa, ne ho fatto uno sciroppo e una specie di sorbetto-frappè con le fragole dell’orto. Anche così era ottimo, ma se avessi avuto un po’ più di pazienza, sarebbe potuto diventare un ottimo gelato. Ecco la ricetta per entrambi.

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Ingredienti

    Tipo di ricetta: Dessert

    Porzioni: 4 persone

  • 500g di fragole pulite
  • 250gr di yogurt (di kefir o bianco)
  • 2 bicchieri colmi di acqua
  • 40 g di succo di limone
  • 150 g di zucchero
  • 10 corolle di fiori di sambuco
  • buccia di 1 limone
  • buccia di 1 arancia

Procedimento

Frullate le fragole con lo yogurt e riponete il ricavato in freezer. Nel frattempo, in tegame, scaldate l’acqua con lo zucchero, le bucce di arancia, e quelle del limone di cui userete anche il succo. Lasciate che il miscuglio raggiunga l’ebollizione e dopo una decina di minuti spegnere il fuoco, aggiungere i fiori di sambuco, coprite con un coperchio e lasciate in infusione un paio di ore.

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Filtrate quindi il succo sciropposo con un colino, unitelo al frullato freddo, mescolate per amalgamare il tutto, guarnite con delle foglioline di menta – e se siete golosi incorreggibili della panna montata -, e bevetelo subito se volete un frappè.

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Se invece preferite l’opzione gelato, ci sono diversi modi per ottenerlo:

Senza gelatiera A: Mettete il frappè in congelatore, e ad intervalli regolari di 30 minuti mescolatelo per non far cristallizzare la superficie. L’operazione consente di avere un gelato cremoso e va ripetuta per 5 o 6 ore (dipende molto dal freezer).

Senza gelatiera B: usate fragole congelate a piccoli pezzi in precedenza e tirate fuori dal freezer per cinque minuti. Frullate quindi il tutto con un robot da cucina, insieme al liquido sambucato. Se utilizzate un Bimby, frullate il tutto a velocità 7. In entrambi i casi, dovete frullare fino ad ottenere un composto cremoso.

Con gelatiera: mettete il vostro frullato nella gelatiera fino a che il composto non avrà raggiunto una consistenza cremosa e compatta (almeno 30 minuti). Quando sarà pronto, trasferitelo in una ciotola e riponetelo in freezer per almeno 5 ore, mescolando periodicamente.

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