La nostra dispensa di casa sembra un suq. Trabocca (letteralmente, non sappiamo più dove mettere le cose!) di spezie, ma soprattutto di thè e infusi provenienti da tutto il mondo. E’ come una collezione, ma una collezione utile, perché senza non saprei vivere, soprattutto in inverno. Tutto diventa più sostenibile con una tazza di thè tra le mani e impazzisco di fronte al miscuglio delizioso di profumi e colori delle mie scatoline e bustine preziosissime, conservate gelosamente nel mobile a muro della cucina.

Ho svariati tipi di tisane e miscele con frutti, erbe e fiori, ma la maggior parte sono thè. Nero, giallo, verde, bianco, wulong, pu’er… provengono da India, Cina, Giappone, Sri Lanka, Kenya e diversi paesi del Medio Oriente. E poi c’è il Tazo tea. Che non è marca (fa parte della big Starbucks family) e non proprio un tipo di thè, ma è come se lo fosse. Tutti i prodotti del marchio hanno qualcosa che li accomuna e li contraddistingue (sarà quel “GardenOfTea in every cup” – “Un giardino di thè in ogni tazza” – del payoff pubblicitario Tazo?), e qualsiasi varietà o gusto compriate, lo sapete al primo sorso che è un Tazo. Sono una sostenitrice del Km 0, dei prodotti bio, della piccola produzione e penso che le catene e i brand non siano esattamente sinonimo di qualità. I miei thè vengono da mercati e piccoli negozi dei paesi di provenienza, ma c’è sempre l’eccezione che conferma la regola e il Tazo è una di quelle. L’ho assaggiato per la prima volta a Toronto, ha scaldato l’inverno più freddo della mia vita (faceva -25° quell’anno e sebbene mi dicessero tutti “sei fortunata, hai trovato un inverno mite” ho decisamente battuto i denti) e da allora ne faccio scorte abbondanti appena posso. Il mio preferito è lo Zen, una miscela di thè verde, citronella e menta piperita. Né consumo litri anche d’estate, freddo di frigo, con qualche fogliolina di menta fresca messa nel bicchiere. “Perché non usarlo per cucinare?”, mi sono detta guardando i petali del fascio di rose selvatiche che avevo portato a casa (e che ho utilizzato già in tre modi diversi che vi dirò nei prossimi post)… e così sono nati questi friabili e deliziosi biscotti alle rose qui sotto. Lo Zen si lega perfettamente al sapore delle rose e dell’arancia perché è speziato, ma potete utilizzare qualsiasi tipo di thè verde.

biscotti-rose-kefir-thè-verde

Ingredienti

    Tipo di ricetta: Dessert

    Tempo: 1 ora

  • 200 g di farina
  • 100 g di burro
  • 80 g di zucchero
  • 1 cucchiaino di zucchero vanigliato o di estratto di vaniglia
  • 2 cucchiai di petali di rose essicate
  • 2 cucchiaini di acqua di rose
  • 1 cucchiaio di yogurt di kefir (o in alternativa yogurt greco o bianco)
  • 1 bustina di Tazo Zen
  • 1 limone
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Procedimento

Tirate fuori il burro dal frigo almeno una mezzora prima, e con una frusta lavoratelo con lo zucchero e l’estratto di vaniglia, fino a quando non ottenete un composto spumoso.

Lavate con cura le rose (devono rigorosamente essere non trattate!), togliete i petali e metteteli in forno a 100° per circa 15 minuti. Quando si saranno essiccati, tritateli grossolanamente.

petali di rosa essiccatti

Grattugiate la buccia del limone, e unitela al contenuto di una bustina di thè. Unite quindi tutti gli ingredienti al burro montato e lavorate. Dovete ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo con della carta trasparente e lasciatelo riposare in frigo per al meno un ora.

Preriscaldate il forno a 180°, e su un foglio di carta da forno o un ripiano infarinato, stendete l’impasto con un mattarello fino a raggiungere lo spessore di circa 4 cm. Ritagliate i biscotti con degli stampini e infornateli per il tempo necessario affinchè si dorino su entrambi i lati (20 minuti circa).

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