Finalmente è di nuovo ora dei tartufi! Adoro queste pepite nere e bruzzolose dall’odore ipnotico (e pensare c’è chi lo paragona a quello, fastidioso, di piedi…che eresia mon dieux!) e ho la fortuna di avere un labrador che ogni tanto ne trova qualcuna. Oliver non è addestrato per la ricerca di tartufi, ma durante le nostre passeggiate in montagna, se lo segui e lo blocchi prima che ingurgiti la ‘preda’ dopo aver scavato affannosamente il terreno, un piccolo bottino riesci a portarlo a casa.
Del resto, ne basta una piccola quantità per trasformare anche il più semplice dei piatti. Ad esempio, lo avete mai provato con l’uovo? Come dicono a Roma “è la morte sua”! Grattugiatelo su un occhio di bue appena tolto dal fuoco… ogni boccone sarà un assaggio di paradiso. Se volte un primo piatto con i fiocchi, invece, la ricetta di oggi fa per voi: carbonara tartufata! La ricetta è la stessa di quella tradizionale (già divina di per se!) della cucina laziale, con l’aggiunta del tartufo alla fine. Attenzione però, la carbonara è carbonara solo se cucinata ad arte come si fa a Roma e provincia! Diffidate delle imitazioni che prevedono panna o salsine pronte: la ricetta autentica prevede solo con guanciale o pancetta, uova fresche e pecorino romano.
Ingredienti
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Tipo di ricetta: Primo Piatto
- 400 gr di pasta (io preferisco gli spaghetti)
- 5 uova (uno per commensale +1)
- 200 gr di guanciale o pancetta
- 1 tartufo medio
- pecorino romano
- olio evo
- sale
- pepe
- peperoncino
Cucina: tradizionale romana
Porzioni: 4 persone
Tempo: 15 minuti
Procedimento
Tagliate la pancetta a dadini e fatela rosolare in una padella antiaderente fino a quando sarà rosolata e croccante. Basterebbe il grasso del salume, ma io metto il peperoncino ovunque, quindi preferisco fare prima un soffritto con un filo di olio e poi mettere la pancetta.
Mentre cuocete la pasta, sbattete le uova, il pecorino grattugiato e appena un pizzico di sale (pancetta e guanciale sono già molto saporiti).
Scolate la pasta al dente, ponetela nella padella con il soffritto e fate mantecare aggiungendo l’uovo poco prima di togliere dal fuoco, spolverando con il pepe. Fate amalgamare tutto per bene ed impiattate. Grattugiate quindi il vostro tartufo sulla pasta e mangiate!
Eventuali, varie e consigli
Incredibilmente, nonostante il suo inconfondibile carattere, il tartufo si perde se utilizzato prima, nei soffritti dei primi piatti. Utilizzatelo quindi sempre alla fine: conservando il suo sapore donerà alle vostre portate un tocco speciale, esaltando gli altri elementi.