Quando ho un attacco di maldimedioriente mi faccio un Fattoush. E’ un’insalata divina, semplice da fare, è facile avere l’occorrente a portata di mano, ed è un rimedio istantaneo contro quella malinconia che può comprendere solo chi è stato per un periodo di tempo li giù, quel magone che arriva quando meno te la aspetti e ti prende con la stessa intensità di un dolore fisico tra il centro del petto e lo stomaco.
A pensarci bene, il maldimedioriente è una roba strana. Perché ti prende nonostante le differenze culturali, la polvere perenne, il caldo asfissiante, i 50° all’ombra d’estate… e nonostante le fitte lancinanti della dissenteria che prende immancabilmente noi occidentali quando passiamo per quell’area geografica. Saranno i colori, i silenzi, gli spazi e i cieli sconfinati del deserto, dove di notte puoi vedere le stelle così vicine che ti sembra ti poterle toccare. Sarà il fascino delle botteghe di orafi e di chincaglierie beduine, oppure la bellezza degli edifici intarsiati. Della madreperla, dei broccati, delle mattonelle colorate e dei disegni geometrici di moschee, hammam e antiche case arabe.
Sarà per gli odori stordenti di spezie, di frutta secca e di intingoli miracolosi dei suq. Sarà il favoloso miscuglio di volti, carnagioni, occhi e capelli, etnie, religioni e costumi, tipico dei posti del mondo in cui si scontrano e incontrano culture, trascorsi storici ed esperienze umane. Sarà che il tempo sembra essersi fermato, che tutto si svolge secondo i ritmi della natura e dell’uomo. Che le cose ancora hanno un loro logico perché e i valori ancora hanno valore. Saranno tutte queste cose ed altre mille ancora di cui potrei scrivervi per ore. Fatto sta, che una volta che vai in Medio Oriente vuoi e devi tornare. E se non puoi, senza esagerare, senti una fitta al centro del petto indescrivibile. Un dolore acuto, pari a quello di un esule, di un orfano o di una vedova.
Lasciando stare i voli pindarici e malinconici della mia testolina affetta da mal di Medio Oriente e tornando alla ricetta di oggi, il fattoush, è un contorno molto usato nei paesi della sponda sud del Mediterraneo. Ne esistono diverse varianti, ma in tutte ci sono lattuga, pomodori, cipolle, cetrioli, menta, limone e pane arabo fritto. La pita (il pane arabo) è ormai facilissima da trovare, ma in caso contrario e se non avete voglia o tempo di farvela da soli (ricetta prestissimo su Glocal Taste), potete ricorrere ad un ottimo sostituto: la piadina romagnola.
Ingredienti
- 2 pite (o piadine)
- 2 pomodori rossi
- 2 cetrioli libanesi
- 3 ravanelli
- 1 cipolla di tropea
- foglie di menta
- lattuga
- 1 limone
- sumac
- sale
- olio evo
- olio da frittura
Tipo di ricetta: contorno
Cucina: araba
Porzioni: 4
Tempo: 15 minuti
Procedimento
- In un’insalatiera capiente, tagliate a cubetti gli ortaggi, la cipolla e la menta a fette sottili e la lattuga a pezzetti
- Da parte preparate un’emulsionate con olio, sale, sumac e succo di limone.
- Tagliate il pane a quadratini e poi friggetelo in una padella con abbondante olio bollente. Girate spesso i quadratini e quando saranno croccante e dorati, toglierteli dall’olio e lasciateli scolare e freddare su della carta assorbente.
- Aggiungere all’insalata, insieme al condimento, mescolate e servite.
Eventuali, varie e consigli
In alcune versioni, come quella libanese, si usa aggiungere il prezzemolo tritato (200 gr di foglie) e 1 peperone rosso, tagliato a pezzettini, oppure i ceci lessi.
Volendo il pane si può tostare al forno, a 200°C. In questo caso, basta coprire una teglia con della carta da forno ed adagiarvi la pita.
In ogni caso, unite il pane all’insalata solo immediatamente prima di servire!