Gli asparagi selvatici sono uno dei tesori di questo periodo. Hanno un sapore molto forte e particolare, molto lontano da quello sbiadito dei coltivati, e sono noti per le loro proprietà benefiche: hanno un elevato potere diuretico, sono ipocalorici e apportano una quantità equilibrata di vitamine e sali minerali all’organismo indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cuore. Crescono in prossimità di boschi e luoghi incolti, e per raccoglierli servono un occhio attento e molta cautela. Per trovarli, bisogna per prima cosa individuare la pianta dell’asparago, l’asparagus acutifolius, che potete riconoscere dalle foglie rigide, pungenti e aghiformi.

Asparagus_acutifolius

Gli asparagi sono i germogli “squamosi” primaverili della pianta, e spuntano dal terreno, bene nascosti dai rovi. Per individuarli è necessario scostare i ramoscelli con molta attenzione: questo è anche il periodo in cui si risvegliano le vipere, che vivono nello stesso habitat!

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Una volta individuato l’asparago, tagliatelo a mano o con la forbice alla base del gambo. Una volta a casa, farete un’ulteriore incisione nella parte di confine tra il tenero e il legnoso, buttando quest’ultima e utilizzando il resto.

Qualche giorno fa siamo stati fortunati… Né abbiamo fatti un bel mazzetto, che abbiamo utilizzato per la pasta e per la frittata.

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